domenica 21 settembre 2008

IL CROLLO

L’uomo del ventunesimo secolo crolla insieme alle macerie delle sue torri, quelle di madreperla, quelle innalzate per ostentare la propria onnipotenza. Ho finalmente capito la pochezza che vi abita, umani travestiti da demoni. No, non siete altro che delle caricature dei miei fratelli, abitatori degli abissi, creature dell’ombra, lucertole di fuoco. Per troppo tempo vi ho osservato, apprezzando i vostri subdoli giochi, confidando peraltro in voi, perché ero sicuro che possedeste la carta vincente, l’asso piglia tutto, la matta oppure il jolly. Niente… Il vostro infallibile sistema si sta rivelando tutt’altro che infallibile. Nel frattempo continuate a parlare di spettacolo, di sport, di intrattenimento. La nave affonda e i suoi passeggeri se ne stanno buoni buoni sottocoperta, a vedere la nuova puntata del Milionario. Eppure ce n’erano state di avvisaglie, no? Si sapeva che quel dannatissimo iceberg stava venendo proprio addosso a voi!
Il grande castello del capitalismo si sgretola, è fatto di sabbia, non c’è bisogno di uno tzunami per raderlo al suolo. Basta un’onda birichina…
Dalla mia torre vi osservo, insensibile alla sofferenza, deliziato dalle vostre rocambolesche avventure.
Gor mi servirà la cena tra poco. Fegato di vitella, patate novelle passate nel burro e una coppetta di fragole al balsamico. Il tutto annaffiato da un bicchiere di Ornellaia. Come me lo sono procurato? Mi spiace, questi sono segreti da demoni…
Ho fatto apparecchiare il tavolino alla finestra. Prima di coricarmi sono curioso di vedere come chiuderanno oggi le vostre borse. Ho un altro brutto presentimento…
Ah, ah, ah! Ah, ah, ah!

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