venerdì 24 aprile 2009

TERREMOTO SOTTO LA TORRE DI NEKRADAMUS

Ritorno alla torre, dopo un piacevole pellegrinare tra gli anfratti dello spazio e del tempo. La struttura è rimasta integra. Neanche il recente, terribile terremoto è riuscito ad inclinarla. Prendo posto sul mio scranno e guardo dalla finestra più alta. Guardo e sorrido. Gor, intanto, prepara lo stufato…

La vostra degenerazione mi lascia al tempo stesso sorpreso, disgustato e indifferente. Un vero demone può sentire tutto questo insieme e anche di più. Le tragedie si trasformano in opportunità, il mercato della morte domanda e voi siete subito pronti a rispondere. La sofferenza si trasforma in share. Le lacrime in moneta contante. Le grida di disperazione si confondono con gli strilloni delle pubblicità. Tutto ciò è sorprendente, meraviglioso e terrificante. Bravi….

E nel frattempo la Grande Macchina continua a macinare soldoni, triturando carne umana. I cervelli rimangono spenti, o forse troppo impegnati. Che differenza fa? L’importante è dormire il sonno iniettato dalla Macchina.

Lo spettacolo della morte è l’essenza della vostra economia. Altro che petrolio! Distruggete e fate PIL, ricostruite e fate PIL, dichiarate guerra e fate PIL, morite e fate PIL. Perciò anche la calamità naturale diventa un’occasione. Uno scoop per ogni morto, un impiego per ogni sfollato, un guadagno per ogni lutto.

Gor mi sta chiamando da basso. Devo andarlo ad aiutare con gli ingredienti, altrimenti rischio di ritrovarmi nel piatto il piede di una delle sue concubine. È una creatura distratta, sapete…

Proverò a farmi sentire più spesso, anche se credo che ultimamente mi stia ripetendo. Che altro potrei dirvi di nuovo? Le cose importanti le sapete già, dopotutto siete demoni come me… Il problema è che ve le dimenticate ogni volta.

«Eccomi Gor! Posa subito quell’accetta, non ce ne sarà bisogno. In paese ho comprato della carne di maiale…»