Si alzano i fumi all’orizzonte. Un corvo malato si posa sul merlo della mia torre. Tossisce, non gracchia, e mi guarda con due occhi sbarrati. Le sue piume non sono più nere, ma blu fosforescenti. Il corvo conosce una lingua antica, ed io sono uno dei pochi demoni capaci ancora di parlarla.
Così mi racconta delle città a sud, della loro nuova splendida rincorsa al nucleare. Un'energia pulita, una sorta di magia che col tempo gli uomini sono riusciti a perfezionare.
Non più timorati da quei piccoli incidenti che ne arrestarono la divulgazione anni fa, l’uomo di oggi viaggia spedito su motori atomici, rincorrendo sempre più frenetiche aspirazioni.
Per un po’ di tempo si era parlato di alternative, strani ed ingombranti mulini a vento che incanalavano poche gocce di energia pura, oppure i costosissimi pannelli solari, bazzecole in confronto al meraviglioso e sofisticato sortilegio delle nuovissime centrali nucleari.
“L’uomo si sta espandendo!”
Continua a dire il corvo, interrotto a volte da un colpo di tosse.
“Faresti meglio a nasconderti e a lasciare questa torre. Verrà anche quaggiù, e costruirà spettacolari impianti che produrranno energia per i secoli a venire, e poi utilizzerà queste foreste per seppellire le scorie. Vattene amico mio!”
Guardo le sue piume nella luce soffusa del tramonto assumere un colore metallizzato, e gli dico: “Caro corvo, non temere per me. Vedrai che tutto si risolve da se.”
Non capisco se il corvo riesce a comprendere le mie parole. Prende il volo nel cielo che s’imbrunisce, e punta spedito verso nord.
Continuo a vedere il luccichio delle piume anche a grande distanza, e mi viene da dire:
“Povero corvo fosforescente!”
Così mi racconta delle città a sud, della loro nuova splendida rincorsa al nucleare. Un'energia pulita, una sorta di magia che col tempo gli uomini sono riusciti a perfezionare.
Non più timorati da quei piccoli incidenti che ne arrestarono la divulgazione anni fa, l’uomo di oggi viaggia spedito su motori atomici, rincorrendo sempre più frenetiche aspirazioni.
Per un po’ di tempo si era parlato di alternative, strani ed ingombranti mulini a vento che incanalavano poche gocce di energia pura, oppure i costosissimi pannelli solari, bazzecole in confronto al meraviglioso e sofisticato sortilegio delle nuovissime centrali nucleari.
“L’uomo si sta espandendo!”
Continua a dire il corvo, interrotto a volte da un colpo di tosse.
“Faresti meglio a nasconderti e a lasciare questa torre. Verrà anche quaggiù, e costruirà spettacolari impianti che produrranno energia per i secoli a venire, e poi utilizzerà queste foreste per seppellire le scorie. Vattene amico mio!”
Guardo le sue piume nella luce soffusa del tramonto assumere un colore metallizzato, e gli dico: “Caro corvo, non temere per me. Vedrai che tutto si risolve da se.”
Non capisco se il corvo riesce a comprendere le mie parole. Prende il volo nel cielo che s’imbrunisce, e punta spedito verso nord.
Continuo a vedere il luccichio delle piume anche a grande distanza, e mi viene da dire:
“Povero corvo fosforescente!”
2 commenti:
vi ringrazio per il commento..sono felice di far parte di questa cerchia ristetta di amici..e spero di regalarvi molte risate..anke se non ho capito chi è il padrone :)
Ciao Necra..
Ti leggo sempre più che volentieri
trovando i tuoi scritti autentiche piccole perle nere...
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