
La mia vista notturna non ha bisogno di quella timida fiamma danzante, cosí continuo a leggere senza badarci.
"Lo storico B.Liddell Hart, nella sua "Storia del mondo moderno - la Seconda Guerra mondiale" (Garzanti), documenta che il Giappone era sul punto di arrendersi. Le bombe atomiche furono dunque lanciate non perche' la guerra rischiava di prolungarsi troppo a lungo ma per due considerazioni prioritarie:
1) la bomba atomica voleva essere la dimostrazione all'URSS del possesso di un'arma che sanciva la superiorita' militare americana
2) gli Stati Uniti volevano far presto in modo che i russi non potessero accampare meriti per la sconfitta del Giappone…"
Come siete abili voi uomani a vedere il lato positivo in ogni cosa. Esiste sempre un perché, un nobile motivo per le vostre meravigliose opere di morte. A volte mi sento buono se mi confronto con voi...

Per i giapponesi la tentazione di un "controfilotto" con il quale distruggere metà della flotta americana nel Pacifico deve essere stata irresistibile, e così il mattino del 7 Dicembre 1941, mentre si mettevano in movimento aerei, navi d'appoggio e sommergibili, l'ambasciata giapponese a Washington consegnava al governo americano una formale dichiarazione di guerra.
Ci sarebbe stato ancora tutto il tempo per avvisare Pearl Harbour, e mettere gli uomini - che stavano beatamente prendendo il sole sulla tolda delle navi - almeno in stato di allerta.
Ma sfortuna volle che proprio quel mattino "l'unico traduttore ufficiale dal giapponese fosse introvabile", e si persero così minuti preziosi per avvisare la flotta americana dell'avvenuta entrata in guerra. (Sarà davvero necessario consultare un traduttore, per capire che gli ambasciatori di una nazione ostile ti hanno appena dichiarato guerra?)
Nel frattempo, gli operatori radar nel Pacifico avevano decodificato l'attacco giapponese in corso, ma non riuscivano a loro volta ad avvisare Pearl Harbour, a causa di una improvvisa "interruzione del ponte radio con le Hawaii". Fu così che l'allarme dovette essere telegrafato tramite il normale ufficio postale, e stava venendo consegnato al comandante del porto da un fattorino in bicicletta, proprio nel momento in cui i primi siluri giapponesi cominciavano a seminare morte e distruzione fra i marinai ignari di tutto.
Sia la sequenza incredibile di intoppi, sia il discorso indignato di Roosevelt, che trascinò in poche ora la nazione in guerra, avrebbero trovato dei riscontri particolarmente sconcertanti nei fatti dell'undici settembre 2001, ovvero nella "nuova Pearl Harbour" tanto auspicata dai neocons soltanto un un anno prima."

L'unico luogo che vi potete aspettare dopo questa vostra macabra esistenza.
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