venerdì 29 giugno 2007

UN POZZO SENZA FONDO














...Chikatilo aveva bisogno di tempo per formarsi e gradualmente passare da i rare, sporadiche uccisioni, a gli omicidi sempre più frenetici e folli degli anni a venire. La sua seconda vittima fu una 17enne di nome Larisa Tkachenko. La ragazza quel giorno marinò la scuola, Chikatilo la convinse ad andare con lui nei boschi a fare l’amore. Lei fece il grave errore di ridere della sua impotenza nell’atto sessuale, così Chikatilo la strangolò, mordendole dopo la morte, la gola, le braccia e i seni, ingoiando uno dei suoi capezzoli, dopodiché spinse un bastone nella vagina. Non ci furono, anche in quel caso, nessuna evidenza e nessun sospetto nei suoi confronti. Chikatilo fece la sua terza vittima, il 12 giugno del 1982. Lyuba Biryuk di dodici anni, la bambina, fu adescata dal villaggio di Zaplavskaya nei boschi, per ucciderla le diede almeno quaranta coltellate, le sue ferite includevano mutilazioni degli occhi, che poi diventarono il suo biglietto da visita. Oltre un anno passò prima che il cadavere della ragazza venisse trovato nel luglio del 1983. Nel frattempo, Chikatilo fece altre tre vittime prima della fine dell’anno...


FONTE: www.serial-killer.it
LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

La malvagità è un pozzo senza fondo, da dove poter attingere le più impensabili crudeltà. La curiosità dell’uomo è la qualità che lo più lo aiuta nel percorso verso la sua demonizzazione. Guarda verso i confini più neri e si spinge oltre, attingendo a piene mani da quel pozzo di cattiveria.
Un escalation di eventi che culminano nell’apoteosi della propria esistenza di crisalide. Dispiegare le ali di pipistrello e prendere il volo nella notte è il traguardo ultimo.

venerdì 22 giugno 2007

SCIE DI MORTE

Il 19 marzo 2003 gli Stati Uniti invadevano l'Iraq. Da allora, per citare solo il dato più drammatico, la guerra ha ucciso almeno 300.000 Iracheni, per la maggior parte civili massacrati dai bombardamenti Usa.

Continua l'articolo e guarda la foto gallery.

Il cielo squarciato dalle folgori mi racconta storie lugubri di esistenze maledette. Il palcoscenico della sofferenza si popola di nuovi misfatti, ed io me ne rimango seduto in disparte, a sorseggiare un bicchiere di assenzio, nell’ombra delle ultime file della platea.
Il vostro potere vi rende creature prive di equilibrio, imbranati esseri obesi che caracollano addosso agli esseri più deboli, spiaccicandoli sul nero asfalto della vostra dritta strada. Vi guardate alle spalle e vedete le strisciate rosse che avete disegnato sul selciato, domandandovi chi le può aver mai disseminate. Ma è faticoso rimanere a guardare, e mentre lo fate altri piccoli esseri vengono schiacciati dalla vostra corsa senza fine.
Riflettevo su come le vostre buone intenzioni hanno da sempre innescato eventi di distruzione. Esportare la civiltà, esportare la scienza, esportare la cultura, esportare il benessere, esportare i diritti, esportare la ricchezza, esportare la libertà, esportare la religione, esportare la democrazia…
Slanci di altruismo che nascondono la vostra insicurezza, l’inconfessabile dubbio di tutto ciò che perseguite. Vi crogiolate nelle vostre bugie e le esportate per sentirvi più al sicuro.
Quando la smetterete di comportarvi come primitive coscienze dal pensiero binario…

Fonte: Comedonchisciotte.

sabato 16 giugno 2007

Il Mio Ruolo...

Sono Nekradamus, e mi diletto nell'osservarvi dall'alto di una torre, nelle notti insonni trascorse insieme ad un calice di vino ambrato...
Sono mesi oramai che stimolate la mia voglia di narrare, accompagnando i miei pensieri verso i confini di assurde veritá, idee assordanti che fanno piangere i vecchi ed impazzire le comari.
Un demone che accetta il suo ruolo e che non prova pietá per le vostre sofferenze. che vuole aiutarvi a capire voi stessi, che sorride e si compiace delle vostre incredibili peripezie.
Non pensate che voglia prendermi gioco di voi. Ma non credetemi onnipotente. Siete creature estremamente complesse, e neanche a me é concesso di afferrare a pieno il significato della vostra esistenza. La mia é solamente una delle tante vie.
Se volete, vi faccio strada...

lunedì 11 giugno 2007

9/11

La vostra più grande e recente bugia, il pretesto ideale per portare morte e distruzione ai quattro angoli del pianeta, la ragione di un pugno di ricchi e potenti uomini che hanno lasciato dietro di se una lunga via di dolore e sofferenza, ed ormai sono a un passo dalla demonizzazione. Presto si eleveranno anche al di sopra del sottoscritto, ed allora prenderò le sembianze di un corvo e me ne andrò in qualche altro mondo, a gracchiare in santa pace dall’alto di una nuova torre. Mi spiace solo per il povero Gor, abbandonato nei sotterranei in attesa del suo inevitabile annientamento, insieme agli altri uomini…

La bugia è sintomatica; è davvero cosi grande che non riuscite proprio a vederla. Vi spaventa, vi inorridisce, vi da fastidio; no, non volete proprio pensarci… E loro lo sanno che vi fa questo effetto; e vi ridono alle spalle.

Esseri privi di spina strisciano nei supermarket e nei fast food, lasciando dietro di se una velenosa scia di escrementi. Siete voi, le vittime del disegno, demoni falliti o angeli senza ali. Creature vermiforme prive di qualsiasi slancio di ribellione, annullati dai subdoli metodi di persuasione di questi abili manipolatori di menti. Quotidianamente servite loro su un piatto d’argento il permesso per spargere sangue di uomini e bambini, rifiutandovi di guardare oltre le falsità che vi somministrano. Distratti dalle effimere circostanze di ogni giorno, rapiti dal barbaglio di una nuova scintillante cometa televisiva, pietrificati da un’altra paura preconfezionata. Siete la fabbrica del consenso, il nutrimento delle nuove creature dell’oblio, uomini divenuti demoni di alto rango che aspirano al controllo dell’universo.

Ma dovete ricordarvi che siete capaci delle loro stesse crudeltà; anche voi, se vi decidete di abbandonare le vostre sembianze di vermi, potete dispiegare ampie ali di pipistrello, affilare lunghi e mortali artigli e allargare le fauci in un terrificante urlo di furore. Perché questa è la vostra natura; siete demoni, non lombrichi.

Perciò alzatevi e combattete, scagliatevi addosso ai vostri nemici, graffiate, azzannate, colpite, squassate. Morite col gusto della morte in bocca.

Regalatemi un ultimo spettacolo…

mercoledì 6 giugno 2007

BOMBAROLI


Da bambini vi piace lo scoppio dei petardi, agognate la festa di fine anno per sparare i vostri piccoli mortaretti, vi inventate esplosioni bizzarre dentro bottiglie vuote o nei cassonetti dell’immondizia.

Una volta cresciuti il bisogno di fare esplodere, di sentire il boato della detonazione, di vedere il risultato dello scoppio si fa impellente; ovviamente l’esigenza cresce con gli anni.

Allora vi inventate macchine sublimi di distruzione, missili intelligenti, bombe che uccidono ma non distruggono. Ho raccolto alcune splendide immagini che testimoniano i meravigliosi risultati pirotecnici raggiunti da Israele e dagli Stati Uniti, nelle loro zelanti sperimentazioni in Libano e in Palestina. Questi signori non possono semplicemente essere additati come dei banali bombaroli; questi sono maestri della deflagrazione, poeti della distruzione, veri e propri artisti.

Mi sorprendete ogni volta, uomini!


venerdì 1 giugno 2007

ORGANI PER MUSICHE BLASFEME


Bambini venduti come pezzi di ricambio. Feti frullati per infondere vitalità a vecchi e malati. Sono voci che girano da anni. Traffico d'organi, neonati scomparsi, chirurghi clandestini e il nuovo business delle cellule staminali. Ma si è sempre potuto considerarle leggende metropolitane. Ne sono fiorite in Brasile, in India, in Africa. Mai nulla che, fino ad oggi, sia stato confermato. L'Interpol, che si attiva ad ogni denuncia, non ha trovato alcunché. Questa volta però è diverso. La prova che il traffico esiste potrebbe arrivare in pochi mesi. Sarebbe sufficiente che si concludessero indagini affossate da cinque anni e l'Ucraina potrebbe scoprire di essere un supermercato segreto di organi, tessuti e cellule umane...

Piccoli meravigliosi chimici; non avete perso il vizio vedo.
Tra una guerra e l'altra, annunciata per un bene piú grande, vi prodigate in questi deliziosi esperimenti, usando la vostra stessa prole. Questo vostro lato mi fa pensare agli insetti, chissá come mai...
Vorrei dilatare questo momento, osservarvi ancora per molto tempo, e magari arrivare a capirvi. Ma ahimé, la fine della vostra epoca si avvicina, ed ormai non é rimasto molto piú tempo. Quando quel triste e meraviglioso giorno arriverá, la mia torre si dissolverá nella nebbia di un nuovo mattino, e quelli che rimarranno sentiranno il canto di un uccello, o il gracchiare di un corvo. Potrei essere io, nella mia ultima sembianza, prima di prendere il volo...