domenica 19 agosto 2007

RAPPRESENTAZIONI DEL VERO

Scrivo da molto tempo ormai. Sono un uomo che ama i libri, ama leggerli e ama farli.
Ne possiedo a migliaia nella mia personale biblioteca, una stanza della mia torre dall’alto soffitto e dalle pareti completamente ricoperte di scaffali. Sopra questi dormono le storie del mondo, in giacigli rilegati a mano tra morbide coltri di pelle. A volte ne sfoglio qualcuno e mi immergo nelle vite di gente lontana, dentro bizzarre avventure che mi fanno pensare. Spesso i miei pensieri mi conducono alla scrivania ed inizio a scrivere. E’ così che nascono altri libri, in una sorta di gioco a scatole cinesi, un meccanismo che può ricordare il miraggio del moto perpetuo.
Le storie si assomigliano tutte. Quando le leggiamo ci piace immedesimarsi nel personaggio buono, nell’ideologia giusta, nel preconcetto assimilato che ci fa sentire sicuri, ed ci evita dubbi indesiderati. Il protagonista è sempre un eroe, anche quando è maledetto. L’importante è che riesca a comunicare qualcosa. Gli eventi scorrono su una patina di gelatina, attraverso gli occhi sognanti del lettore. E’ un incantesimo, niente di meno.
Come possiamo distinguere la verità dalla finzione, la realtà dalla rappresentazione, quando siamo costantemente alla ricerca dell’intrattenimento? E l’intrattenimento segue delle regole precise, perché è volto a stimolarci in un maniera quasi chirurgica, toccando nervi scoperti e solleticando zone erogene.
Ma il raccontare una storia prevede una posizione, un punto di vista. Non è colpa del narratore se ci viene rappresentata una realtà diversa da quella che é. La responsabilità risiede solo nel lettore.
Dubitare è la forza che può rivelarci l’inganno. Ma dubitare di tutto ci fa smettere di credere nella rappresentazione della realtà, lasciandoci da soli in un mondo senza verità.
E se la verità fosse solo l’”adesso”, circoscritto dalle nostre percezioni sensoriali? Cosa è vero?
Io, in questo istante, mentre scrivo, sulla scrivania della mia stanza nella parte più alta della mia torre.
Tutto il resto è una banale rappresentazione del vero.

1 commento:

clausneghe ha detto...

Ciao Nekra...

Ti rileggo con piacere,spero tu abbia trascorso buone ferie..

Ho come la sensazione di conoscerti...al di là del Nik,voglio dire..

Davvero sei sommerso dai libri che possiedi e che hai scritto?

Chi sei?

Naturalmente la risposta è facoltativa..

Claus

p.s. Mi piace molto l'angolazione cinico-demoniaca da dove partono le tue "riflessioni" che mi trovano molto d'accordo..