
...Chikatilo aveva bisogno di tempo per formarsi e gradualmente passare da i rare, sporadiche uccisioni, a gli omicidi sempre più frenetici e folli degli anni a venire. La sua seconda vittima fu una 17enne di nome Larisa Tkachenko. La ragazza quel giorno marinò la scuola, Chikatilo la convinse ad andare con lui nei boschi a fare l’amore. Lei fece il grave errore di ridere della sua impotenza nell’atto sessuale, così Chikatilo la strangolò, mordendole dopo la morte, la gola, le braccia e i seni, ingoiando uno dei suoi capezzoli, dopodiché spinse un bastone nella vagina. Non ci furono, anche in quel caso, nessuna evidenza e nessun sospetto nei suoi confronti. Chikatilo fece la sua terza vittima, il 12 giugno del 1982. Lyuba Biryuk di dodici anni, la bambina, fu adescata dal villaggio di Zaplavskaya nei boschi, per ucciderla le diede almeno quaranta coltellate, le sue ferite includevano mutilazioni degli occhi, che poi diventarono il suo biglietto da visita. Oltre un anno passò prima che il cadavere della ragazza venisse trovato nel luglio del 1983. Nel frattempo, Chikatilo fece altre tre vittime prima della fine dell’anno...
FONTE: www.serial-killer.it
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La malvagità è un pozzo senza fondo, da dove poter attingere le più impensabili crudeltà. La curiosità dell’uomo è la qualità che lo più lo aiuta nel percorso verso la sua demonizzazione. Guarda verso i confini più neri e si spinge oltre, attingendo a piene mani da quel pozzo di cattiveria.
Un escalation di eventi che culminano nell’apoteosi della propria esistenza di crisalide. Dispiegare le ali di pipistrello e prendere il volo nella notte è il traguardo ultimo.